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Coronavirus – Emergenza economica, la difficile ripresa delle attività commerciali

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Siamo alla fase 2 di uno auspicato ritorno alla normalità, decretato a singhiozzo dal presidente del consiglio Conte.

Il traffico è tornato ad essere caotico, quello di sempre, la gente, pure comprensibilmente, è tornata a brulicare strada, piazze e parchi come formiche in primavera stanche di un lungo inverno sottoterra. Alcuni, i più giudiziosi, provvisti di mascherina, altri, molti in realtà, gli indisciplinati, incuranti dell’obbligo delle cautele di distanziamento sociale e uso di dispositivi di protezione.
Ma cosa succede al cuore pulsante del paese? Nelle attività commerciali che hanno ripreso da poco? Come ci si comporta per un trattamento unghie dall’estetista o per acquistare una tshirt nel nostro negozio preferito?
Come e con quale spirito si riparte nella struttura ricettiva più conosciuta a Ruvo di Puglia, l’hotel pineta?
Siamo andati a dare un’occhiata.
La ripartenza, ci racconta Roberta, la titolare di un centro estetico ruvese, è stata abbastanza caotica, sia per l’affluenza particolarmente importante delle prime due settimane di rinascita economica, ma anche psicologica dopo due mesi e mezzo di lockdown, sia per la molteplicità e farraginosità delle cautele da adottare per poter lavorare in totale sicurezza.
Nonostante i ripetuti inviti a premunirsi dei dispositivi di protezione (guanti e mascherina), c’è chi poi, privo di buonsenso, ignora i regolamenti pretendendo di fare acquisti o di sottoporsi a trattamenti sottraendosi alle regole generali la cui attuazione hanno reso possibile la ripartenza dal 18 maggio.
Anche il tanto amato shopping, foriero di buon umore specialmente per il gentil sesso, non poteva sfuggire ad una serie di regole finalizzate ad evitare assembramenti. Allo stato attuale, come ci dice Mariella, titolare di un dress store in pieno centro, sono le metrature dei locali commerciali a regolare l’afflusso della clientela: meno grandi sono, meno persone potranno accedere contemporaneamente.
Igienizzazione delle mani e sanificazione degli ambienti sono, poi, uno step ineludibile considerando il contatto con capi che dovranno essere provati da più persone.
Cosa avete fatto in questi due mesi di lockdown: avete tenuto aperta o chiusa la struttura? che danno avete avuto? con la fase 2 cosa avete riaperto? quali soluzioni state adottando per garantire sicurezza? sono queste alcune delle domande che abbiamo posto a Francesca, direttrice dell’hotel Pineta, la struttura ricettiva più storica del nostro paese molto frequentata da una clientela straniera e che, al suo interno, accoglie anche centro benessere, Spa, ristorante, sala ricevimenti.
Sulla stessa lunghezza d’onda sono, a detta delle intervistate, le prospettive per una ripresa immediata. È un anno che deve passare. Soltanto nel 2021, potremo sperare di ricominciare da zero, annullando un anno che non sarebbe mai dovuto andare così.
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