Home Cronaca Vigili Urbani di Corato: ai tempi veri paladini della nostra sicurezza.

Vigili Urbani di Corato: ai tempi veri paladini della nostra sicurezza.

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In questa rubrica ripercorreremo i fatti di cronaca più eclatanti realmente accaduti nella nostra città, siamo partiti dalle esperienze dirette che hanno visto come protagonisti i vigili urbani di Corato.

Michele Rosito, Domenico Rutigliano, da pochi anni in pensione, e il Commissario Capo Fedele Tarantini, attraverso una nostra intervista, ci hanno illustrato e raccontato in modo dettagliato alcuni fattaci che all’epoca balzarano agli onori della cronaca.

Una vicenda in particolare, ai tempi, destò molto scalpore e preoccupazione tra i coratini.

Qual è stato il caso più importante che avete trattato in passato?

Tra i tanti, sicuramente il più eclatante, fu quello delle coppiette che venivano stuprate e derubate dei loro oggetti mentre si appartavano con le auto per vivere un momento di intimità.

Correva l’anno 1983 quando, al nostro comando, giunse una comunicazione da parte del commissariato di Corato.

Si trattava della denuncia di una coppia di fidanzatini che aveva subito violenza da parte di quattro individui armati di pistola e volto coperto da passamontagna.

Ciò convalidò le segnalazioni di coppie, vittime dello stesso crimine, già in nostro possesso.

Come agivano questi criminali nei confronti di questi ragazzi?

I malviventi individuavano l’auto dove erano presenti i fidanzati, si avvicinavano all’autovettura, si facevano aprire l’abitacolo e, sempre, sotto la minaccia della pistola li derubavano di soldi, orologi e di altri oggetti in loro possesso e, non contenti, picchiavano e legavano il ragazzo per poi violentare la fidanzata.

Il numero delle coppie vittime di questa violenza si conosceva?

Risultavano circa una decina tutti giovanissimi tra i 18 e i 26 anni

Secondo voi le denunce venivano fatte da tutte le vittime?

Purtroppo no, ai tempi non era facile denunciare questo tipo di reato.

La violenza sulla donna diventava una sorta di vergogna da tenere riservata per non suscitare scandalo tra la gente, il rischio di passare da vittima a una poco di buono era alto.

La cultura di allora a volte giocava brutti scherzi per non dire altro.

Come mai decideste di intervenire voi della polizia municipale?

Ritenevamo grave ciò che stava accadendo così decidemmo di rivolgerci all’allora sindaco Mario Modesti per informarlo dei fatti in atto.

Il sindaco da subito manifestò interesse per questa gravissima vicenda disponendo tutto il supporto possibile per debellare questo crimine così efferato.

A quel punto cosa decideste di fare?

Ci rivolgemmo al nostro comandante per poter essere autorizzati ad intervenire noi direttamente.

Ricevuto il suo assenso, ci organizzammo in due gruppi: uno composto da Rosito/Tarantini e l’altro da Rutigliano/Bovino (quest’ultimo venuto a mancare in un tragico incidente anni fa). Utilizzammo due auto private prestate da amici e ricetrasmittenti più l’ausilio di un’altra macchina di servizio da far intervenire in caso di bisogno.

Iniziammo così ad appostarci nelle zone dove erano avvenuti gli episodi (via Vecchia Trani, via Vecchia Barletta e zona Oasi) fingendoci coppie in cerca d’intimità.

Trascorse più di una settimana e nessun evento si verificò finché una sera Michele Rosito e Fedele Tarantini appostati in via Vecchia Trani videro una macchina accostarsi lentamente.

Dopo qualche minuto scesero dall’auto due uomini che con fare sospetto si avviavano verso il nostro mezzo.

Capimmo subito le loro intenzioni e decidemmo senza pensarci due volte di agire, ci preparammo e appena aprirono la porta, lato guida, della nostra autovettura intervenimmo.

Notata la nostra presenza e appena si resero conto di aver sbagliato bersaglio, scapparono e rientrarono velocemente in macchina prendendo la via della fuga, direzione Trani.

Tarantini avviò il motore e iniziammo un lungo inseguimento.

Intanto avvisammo i colleghi di supporto e, mentre li tallonavamo con la nostra vettura, in una curva la loro auto sbandò finendo contro un muretto a secco e finire la sua corsa contro un albero di ulivo.

Cosa accade in quel momento?

Iniziammo una lunga e violenta colluttazione (da ndr all’epoca si disse che era avvenuto anche un conflitto a fuoco gli intervistati non hanno né smentito né confermato): uno dei tre malviventi rimase ferito durante lo scontro dell’auto mentre gli altri due reagirono con veemenza nei nostri confronti ma riuscimmo a sopraffarli e ad ammanettarli.

Giunti gli altri nostri colleghi, li portammo al nostro comando dove furono fatti i vari accertamenti.

Venne chiesto il riconoscimento da parte delle vittime che avevano sporto denuncia e l’esito fu positivo.

Gli individui risultarono essere i criminali che giorni prima avevano derubato e stuprato le coppie di fidanzati.

La banda era formata da quattro elementi, purtroppo all’appello ne mancava uno che quella sera non prese parte all’atto criminoso e che risulta mai rintracciato.

I tre criminali, invece, assicurati alla giustizia furono successivamente condannati a circa 8 anni di reclusione con l’accusa di rapina a mano armata, aggressione a pubblico ufficiale e violenza carnale.

In quel periodo la polizia locale aveva un ruolo fondamentale per la sicurezza della nostra città tanto che, dai paesi vicini, tutti ci invidiavano la loro presenza efficace ed operativa.

Più volte furono nel mirino di minacce e attentati con esplosivo ma nonostante tutto continuarono a svolgere il loro dovere.

Senza farsi intimorire riuscivano a tenere il più possibile lontano i criminali dal nostro paese.

Un ruolo determinante certo fu quello dell’allora sindaco Mario Modesti che col suo supporto non lasciò i vigili da soli dando loro quei giusti poteri per l’interesse dei coratini.

Oggi purtroppo senza togliere nessun merito all’attuale Polizia Municipale la situazione è cambiata.

Voi vi chiederete se sono cambiati i tempi, forse sì. Una cosa è certa che la cooperazione tra amministratori locali e corpo di polizia non c’è più stata.

Siamo convinti che anche tra l’attuale polizia municipale ci sarebbero persone pronte a metterci tutto l’impegno possibile per garantire la sicurezza della nostra città se venissero dotati degli strumenti necessari a svolgere il loro servizio al meglio.

Visto l’approssimarsi delle elezioni amministrative, l’augurio di tutti è che quel modello del passato ispiri il nuovo sindaco in modo da fare sentire ai coratini una città più sicura.

 

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2 Commenti

  1. Grande trio ai tempi di baffone. ho ottimi ricordi dei tre, hanno sempre collaborato con il mio ufficio. con tanta caparbietà, in particolare, il Fedele Tarantini, sin dai tempi della Vigilanza notturna. l’ho apprezzato per le sue doti e il coraggio di dare sicurezza ai cittadini Coratini: Bravi

  2. Desidero ringraziarla Sig. Biagio per l’attenta precisione in riferimento del grande trio ai tempi di “baffone”.
    È stato un uomo di grandi valori che ha lasciato il segno di epiche avventure alcune delle quali ancora oggi, per chi ne ha memoria, proprio come lei, vengono ricordate. I tempi correnti non sono connotati da quella necessaria passione che contraddistingueva il maresciallo Giuseppe Ferrara meglio conosciuto come “baffone” nell’esercizio del suo lavoro, sempre schierato a difesa della legalità e del bene di ogni singolo cittadino. Che Dio l’abbia in Gloria.

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