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Aldo Piccione:  L’artista operaio

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Di Cataldo Colamartino

“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa ed il suo cuore è un artista.”

Questa citazione di San Francesco d’Assisi rispecchia a pieno il percorso umano ed artistico di Aldo Piccione, “l’artista operaio “venuto a mancare il 7 gennaio 2019 a Germagnano Valli di Lanzo Torino.

Aldo Piccione nasce a Corato nel 1942, si diploma a Bari presso l’Istituto Statale d’Arte, frequenta l’Accademia delle Belle Arti, consegue l’abilitazione all’insegnamento e successivamente svolge l’attività di docente presso l’Istituto Statale d’Arte di Corato, nonché al Liceo Artistico Statale di Bari.

Spinto da una forza interiore volta a combattere l’oppressione, lo sfruttamento, l’emarginazione sociale, Piccione abbandona l’insegnamento e inizia a lavorare in fabbrica a Torino per immedesimarsi e conoscere da vicino le problematiche del mondo operaio.

Questa esperienza segna in maniera profonda la vita di Aldo Piccione così che “le sue mani, la sua testa, il suo cuore” trasmettono sulla tela grida di dolore dell’un uomo che soffre, che è oppresso, emarginato e deriso. Nel contempo, però, l’artista lo incita a non sentirsi sconfitto e a vivere con dignità la vita come meraviglioso dono da coltivare sempre con amore anche nei momenti più difficili.

Le opere che Aldo Piccione ha lasciato sono un documento vivo della condizione umana che giorno dopo giorno deve lottare contro le ingiustizie ma che mai sarà vinta se la solidarietà umana saprà essere muro invalicabile.

Ad un anno dalla sua morte parenti ed amici di Corato ricordano Aldo Piccione con una Santa Messa presso la chiesa Maria S.S. Incoronata il giorno 7 gennaio 2020 alle ore 18,30.

Ma sarebbe ancora più bello e giusto che Corato ricordasse “le mani, la testa e il cuore “dell’artista con una grande mostra del suo ciclo pittorico sempre di grande attualità.

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