Home Cultura Per “Fiero del libro” è la libertà uno dei desideri

Per “Fiero del libro” è la libertà uno dei desideri

0

UN LIBRO PER OGNI TUO DESIDERIO: questo il filo conduttore della rassegna FIERO DEL LIBRO dedicata alla lettura e ai libri, programmata in appuntamenti unisettimanali nei mesi di luglio, agosto e settembre in Piazza Marconi.

Il Comune di Corato, l’Associazione Culturale FOS e la Secop Edizioni intendono risaltare l’importanza dei libri attraverso 10 appuntamenti, ognuno dei quali vede protagonista un desiderio, intorno al quale si sviluppa l’evento, che ha luogo davanti la splendida cornice del nostro teatro comunale.

Il terzo appuntamento, quello di venerdì 30 luglio, ha previsto il tema del desiderio di libertà. Il prologo è stato affidato ad un ospite speciale, il sindaco Corrado De Benedittis, in veste di professore di Filosofia, il quale non è riuscito a spogliarsi del tutto del suo ruolo istituzionale. Parlando di libertà, egli ha riflettuto sul fatto che a volte “perdersi”, uscire dalla gabbia dei desideri stessi sarebbe utile, ma la libertà è impegnativa, essa, come affermava Kant, non è solo desiderio. Si tratta di una sfida, di un’opportunità; un diritto, un’esigenza, comporta impegno civile, in quanto porta a lottare per cambiare le cose esistenti che determinano un disagio collettivo. “Se ci si rende conto che si vive in un contesto che ha fatto passi indietro rispetto a 30 anni fa, nel mondo del lavoro, della scuola, della cultura, della vita civile, bisogna lottare dentro la storia con forza, perseveranza, determinazione e abnegazione per cercare di migliorare le cose in un un mondo che delegittima la cultura dei diritti.” La veemenza e la passione delle parole del Sindaco hanno guadagnato l’applauso dei presenti che hanno colto in lui il desiderio di cambiare la città e il territorio, in questo tempo così difficile in cui bisogna andare avanti lungo il versante della libertà.

Raffaella Leone, della associazione culturale FOS e PR della Secop Edizioni, moderatrice dell’evento, ha chiamato sul palco Giuseppe Carlucci, autore del libro premiato nella serata “99 cani e un lupo”. L’autore, fotografo naturalista e guida ambientale escursionistica (attualmente guida ufficiale del Parco dell’Alta Murgia), nel suo libro racconta storie di 99 cani randagi e un lupo ( simboli di libertà) incontrati durante il suo lavoro, un libro che ha come obiettivo la sensibilizzazione sulla piaga dell ‘abbandono dei cani. A premiarlo Giulia Basile, autrice di “Naviga la parola e consuma amore” e Valentino Romano, autore di “Un popolo alla sbarra”.                Questi i due libri protagonisti della serata: l’autrice del primo ha raccontato del secondo libro come lettrice e viceversa. Giulia Basile, ha evidenziato del saggio “meridionalista” di Valentino l’amore per la storia e per il suo lavoro, l’attenzione alla ricerca delle fonti e la descrizione della lotta per la sopravvivenza dei protagonisti. Il saggio storico evidenzia un mondo di crudeltà di chi, non avendo mai avuto dei diritti, si faceva giustizia da se’.

Le lettrici-attrici Antonietta Di Bisceglie e Lia Maino, del gruppo teatrale Arca, hanno letto dei brani dai rispettivi testi, l’una rappesentata sul suo divano di casa, l’altra sotto l’ombrellone in spiaggia. Valentino, nel ruolo di lettore di “Naviga la parola e consuma amore” ha evidenziato che la raccolta di racconti della Basile lo ha portato a sottolineare il forte desiderio di libertà delle donne protagoniste dei racconti, pur in storie diametralmente opposte. Lo ha portato a riflettere su cos’è il male e soprattutto ad evidenziare l’umanità raccontata, la speranza, la lotta, il non rinunciare a credere in un mondo migliore, poiché l’unica meta è la ricerca, l’urgenza, l’ansia di libertà e quindi di normalità. Inoltre la parola è strumento e veicolo di libertà, che consuma l’amore, tendendo verso la felicità. La parola è il mezzo più solido per la libertà: chi toglie la parola crea la dittatura!

Ricordando che gli autori scrivono, ma chi aiuta i libri a diventare grandi sono i lettori, Raffaella ha affermato che la Secop ha superato il 300esimo titolo in catalogo e che anche i giornalisti devono aver modo di esprimere la loro libertà. L’epilogo, infatti, è stato affidato a Giovanni Di Benedetto, giornalista della Repubblica e volto di Telenorba, il quale ha evidenziato che per i giornalisti la libertà è avere regole, per distinguersi da opinionisti e social, in cui si può dire tutto e il contrario di tutto. Il giornalismo è vocazione e capacità di saper scegliere il bene e ciò che si deve scrivere, fermarsi alle regole rimanendo professionisti.

Tutti coloro che seguono gli appuntamenti di FIERO del LIBRO possono scrivere il proprio desiderio: tutti i desideri raccolti di tutti gli appuntamenti diventeranno un libro! I prossimi incontri ruoteranno intorno ad altri desideri: tempo perduto, amore, sviluppo, scoperta, scrittura, felicità, perché ogni lettore e ogni amante della cultura deve essere FIERO del LIBRO!

Articolo precedenteFurto di rame alla chiesa Matrice
Articolo successivo“Suoni ed Esperienze sulla Via Francigena”: ultima tappa con gli Aquarata

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.