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Theatre Action, per riaprire simbolicamente il Teatro

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Un’azione di arte pubblica e arte sociale che si terrà venerdì 21 agosto, porta 20:30, sipario 21:00, presso Piazza Marconi a Corato, un progetto promosso dal Teatro dei Borgia e patrocinato dal Comune di Corato

Di tutti i settori colpiti dalla crisi conseguente al lockdown, la cultura è stato il più colpito e meno tutelato.  In particolare, il settore più ignorato e danneggiato è stato il teatro, i primi a chiudere e gli ULTIMI a ricominciare dopo lo sfratto

Una condizione drammatica che colpisce l’intera comunità e gli addetti ai lavori, dal botteghino alle maschere, tecnici, attori, compagnie, lavoratori e professionisti che non hanno la possibilità di tornare a lavorare e svolgere la propria funzione etica e sociale.

Le maschere e gli operatori del Teatro Comunale di Corato colgono l’occasione per rientrare in contatto con l’intera comunità, denunciando le condizioni di abbandono di tutti quei teatri ancora chiusi e dei lavoratori dello spettacolo dimenticati, nell’attesa di tornare a svolgere il proprio lavoro.

THEATRE ACTION è un progetto voluto, pensato e ideato dalle maschere e dal personale del Teatro Comunale per riaprire “simbolicamente” il Teatro/teatri d’Italia e per ritornare ad un assembramento culturale.  Un’azione di arte pubblica e arte sociale che si terrà venerdì 21 agosto, porta 20:30, sipario 21:00, presso Piazza Marconi a Corato, un progetto promosso dal Teatro dei Borgia e patrocinato dal Comune di Corato

Una pubblica piazza antistante al Teatro, sarà terreno di confronto e ricerca dove si uniranno esperienze in campi differenti in una performance, in due atti, tra arte visiva e teatro.

I Atto

Gli artisti Alessandro Vangi e Federica Buonsante, apriranno il sipario con un atto co-creativo dell’abitare lo spazio teatrale in senso fisico e simbolico. Il tema dello “sfratto dal teatro” si sviluppa con una serie di brevi interviste condotte dagli artisti ai cittadini, dai sei anni in poi, seguendo una forma provocatoria, durante le passeggiate nel centro storico della città. Parole, riflessioni e voci raccolte sono di seguito ricomposte per dar vita ad un’opera audio-visiva, in una poetica dell’abitare il contenitore teatro dal punto di vista dei cittadini, e di seguito proiettata sulla facciata del Teatro Comunale. Un’operazione articolata e complessa di trasferimento degli spazi fisici del teatro, dall’interno all’esterno, che ridisegna i confini tra arte e spettatore. In tal modo il potenziale emancipatore dell’arte si rivela e si srotola grazie alla condivisione e interazione tra artista e spazio pubblico.

Corato è una città-opera, non per la presenza fisica del teatro, ma per tutti coloro che lo abitano e lo occupano.

II Atto

Da Aristotele a Giorgio Gaber, passando per Shakespeare, 2500 anni di teatro in crisi, risolta da Achille Campanile. Le paure, i sogni, la dedizione, l’utopia possibile di una civiltà migliore.

L’attore Valerio Tambone leggerà un intreccio di grandi monologhi della letteratura teatrale per rideterminare la missione del teatro: Karl Valentin avrebbe istituito il teatro dell’obbligo.

Testimoni di tutti i passaggi sono le maschere del teatro che, silenti come eleganti farfalle vestite di nero, guidano il cittadino nella sua importante professione: spettatore o perfino attore della sua città.

Venerdì 21 agosto

porta 20:30 | sipario 21:00

Piazza Marconi, Corato (BA)

INGRESSO LIBERO

Info e prenotazioni: 329.155.69.65

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