Home Ecologia Il rondone, “l’insetticida naturale”, sempre più raro nelle nostre città

Il rondone, “l’insetticida naturale”, sempre più raro nelle nostre città

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Rondone pallido

I rondoni soffrono molto i restauri delle abitazioni che prevedono la chiusura dei fori nei muri delle vecchie case che costituiscono i nidi per potersi riprodurre.

Un tempo per le strade delle nostre città erano talmente tanti nelle tarde ore estive che il loro verso era udibile anche all’interno delle abitazioni, quando in stormi anche molto numerosi saettavano tra i vicoli del centro storico per individuare i siti di nidificazione e cacciare mosche ed altri insetti.

Sto parlando del rondone, molto spesso confuso con le rondini, ma il rondone è ben diverso dalla rondine sia per la generale livrea sia per la sagoma in volo, infatti nella rondine si distingue l’addome bianco la gola rossiccia e la coda molto forcuta, il rondone invece appare tutto nero con la coda meno forcuta e con gola bianca. Le rondini sono abitanti tipiche della campagna e solo raramente si avvistano in paese.

Osservando il rondone da vicino si notano le ali molto più lunghe ed arcuate e la mancanza di riflessi bluastri sulla parte superiore. Il rondone è meno vincolato alla presenza di acqua di quanto non lo sia la rondine infatti non costruisce il nido utilizzando il fango ma utilizza delle crepe nei muri in pietra o dei sottotetti e molto spesso gli spazi, tra l’architrave degli ingressi in pietra e la muratura stessa, spazi lasciati appositamente aperti per evitare che eventuali assestamenti della muratura potessero gravare sull’architrave e romperla. Purtroppo nel corso degli ultimi decenni la ristrutturazione delle tantissime case in pietra e dei monumenti del centro storico ha portato ad una sensibile diminuzione dei luoghi utilizzati per la nidificazione e quando qualche (raro) amministratore ha sollevato il problema è stato pubblicamente deriso per l’immensa ignoranza che i più hanno sull’argomento. Infatti la presenza di questi straordinari uccelli, grandi mangiatori di insetti, limitava sensibilmente la presenza di “fastidiosi” insetti. Oggi si ricorre a trattamenti chimici per limitare la presenza di mosche e zanzare spargendo grandi quantità di insetticidi che appestano l’aria.  Sarebbero bastati dei semplicissimi accorgimenti nelle ristrutturazioni delle case in pietra ed il problema sarebbe stato risolto naturalmente e con risparmio di soldi pubblici.

In volo il rondone emette un verso acuto e stridente: “shuirr” che emesso da stormi numerosi è davvero caratteristico. Da noi al sud Italia lo si avvista prevalentemente nei centri storici di paesi e città dove ha ancora la possibilità di trovare siti idonei per la nidificazione. Il rondone è quasi sempre in volo cibandosi di insetti che cattura con la grande bocca. Una volta scelto il “buco” dove nidificare (molto spesso conteso con storni e passeri), il rondone inizia a portarci paglia penne ed altro materiale ma tutto raccolto in volo o strappato dai muri, infatti a differenza della rondine il rondone non si posa mai al suolo e se ciò dovesse disgraziatamente accadere non riuscirebbe più ad involarsi per le ali troppo lunghe e le zampe troppo corte. Tra maggio e giugno il rondone depone dalle 2 alle 4 uova che vengono incubate prevalentemente dalla femmina per circa tre settimane. I piccoli vengono alimentati con insetti che l’adulto raccoglie nella bocca per circa 6 settimane. Nei giorni antecedenti l’involo, il piccolo non viene più alimentato sia per fagli perdere peso e facilitargli il volo sia per spingerlo ad involarsi. Il rondone effettua una sola covata. Il rondone è un volatore instancabile e si riposa aggrappandosi con i forti artigli alle asperità dei muri o nei pressi del nido. Riesce a cacciare da enormi altezze a pochi centimetri dal suolo ed anche di notte. Mantiene il suo carattere fortemente sociale anche durante il periodo della nidificazione. Da noi è presente come estivo e nidificante, arriva dalla metà di aprile e lo lascia a fine agosto primi di settembre per tornare nei luoghi di svernamento in sud-Africa.

Oltre al rondone comune (apus apus) è presente nell’Italia meridionale ed in particolare in Puglia il rondone pallido (apus pallidus), molto più chiaro del rondone comune, con una generale colorazione grigiastra e con mento bianco più esteso. Da noi è accertata la nidificazione di questo “cugino” più raro del rondone comune. Il rondone pallido ha comportamento ed alimentazione simili a quelli del rondone comune ma è meno sociale di quest’ultimo. Nidifica con ritardo rispetto al rondone comune ed alcuni esemplari sono da noi presenti ancora a metà ottobre quando i rondoni comuni sono ormai andati tutti via.

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