Home Le Eccellenze dello Sport coratino Dino Squeo, il “segretario” che regala caramelle.

Dino Squeo, il “segretario” che regala caramelle.

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Il segretario Squeo ai microfoni Militello di Striscia la Notizia

Dal 1999 è rientrato nel suo habitat naturale di semplice super-tifoso, ma per tutti è il “Segretario”.

In alto da sinistra: Romano, Frualdo, Squeo(segretario), Rozzo, Spadavecchia, De Gennaro P., Auricchio, Cianciotta, Quaranta, Rutigliano(presidente), Mascoli(massaggiatore).
In basso da sinistra: Lamia Caputo, Scaringella(dirigente), Piccolo, Donna Zita, Pettilli, Mustazza, Briganti.

Leonardo Squeo, detto Dino, il prossimo 7 gennaio compirà 70 anni, ma non li dimostra perché si mantiene giovane grazie ad un Amore che dura da 58 anni antecedente e parallelamente a quello di sua moglie Giuseppina e dei suoi 2 figli e 3 nipoti. Quest’amante, che si veste neroverde, che lo fa tanto soffrire, non è poi cosi tanto nascosto e lui con assiduità va a trovarlo settimanalmente

L’ex maresciallo d’aeronautica, si sente soprattutto affezionato al vecchio U.S. Corato, con lucida memoria, il cui feeling nacque in un lontano 1962, per un Corato-Canosa 2-2 dei coratini Cimadomo, Mongelli, Iurilli, Mazzillo, Mangione, Tambone accompagnato al campo dall’amico Michele Faretra, poi divenuto collega.

Da questo Amore si è separato solo per un corso lavorativo a Macerata da giugno (settembre calcisticamente per lui meticolosamente preciso) a dicembre. Pochi mesi prima di diventare per 18 anni parte attiva della società, ci racconta che, il 14/5/81, giorno dopo l’attentato a Papa Wojtyla, tornando dal Collana di Napoli, per il ritorno di Coppa Italia nazionale contro l’Internapoli, attese che passassero altri coratini per dargli la gomma in sostituzione della 2^ forata.

Ma poi cosa accadde pochi mesi dopo?
L’U.S. Corato del Presidente Sciscioli e mr. De Marinis, si ritrovò in estate senza segretario. Fui convinto da Massimo Caglia a fungere in tal ruolo. Non avevo alcuna esperienza, ma mi applicai nello studio delle norme N.O.I.F. del regolamento.

In poco tempo diventasti tanto ferrato nella materia, non solo da non commettere cavolate, ma determinante per la vittoria del campionato 83/84 sul Bitonto per un punto. Come andò?
Era il 18/9/83, 1^ giornata di campionato post-Mola. Era, nel frattempo, cambiata una norma superficialmente ignorata dall’Altamura che ci ospitava. Era la 1^ gara in cui, le riserve dovevano essere inserite in lista nel pre-partita a differenza di quanto avveniva prima. L’Altamura continuò con il vecchio sistema, consegnando in campo i documenti del subentrato. A fine gara, dissi, con l’incredulità di tutti, che avremmo vinto la partita, come puntualmente avvenne. Ed alcuni calciatori ebbero il coraggio di chiedere il premio partita. E per me sarebbe stato doppio?

Facciamo un passo indietro per testimoniare il tuo attaccamento: cosa accade il 16 gennaio dello stesso anno?
Festeggiavo il battesimo di mio figlio Luigi. 4 km separano la sala dell’Appia Antica dal campo di Ruvo, dove si giocava Corato (1°) vs Pro Gioia (ultimo), andata 0-5 Corato. Trovai il modo per correre per vedere gli ultimi 15/20 di partita, con il risultato bloccato sullo 0-0. Il Corato ruppe l’equilibrio del risultato con rete di C. Giardino al 91′, porta ferrovia. Per scaricare la tensione e la gioia, corsi per oltre 100 metri, dai vecchi spogliatoi al lato opposto, arrivando stremato ed in stato di semincoscienza. Furono costretti a lanciarmi un secchio d’acqua per farmi riprendere.

Da segretario e non solo, non sei stato molto tenero con gli arbitri, in un’occasione anche fortunato.
Fu infatti a Macerata il 10/1/88, che, perdendo 1-0 su rigore, noi capolista, loro ultimi, mi rivolsi all’arbitro Mattera di Roma, con alcuni epiteti, che non rievoco. Scambiando persona o forse non potendo prendere provvedimenti nei miei confronti, in quanto non in lista, il mio attacco costó la squalifica all’ignaro Presidente Rutigliano.

È sempre di quell’anno (6/2/88) il rocambolesco tesseramento di Lorenzo Battaglia.
Avevamo ingaggiato il barese (poi per più anni in Serie A), per prestito militare dall’Avellino, il cui Presidente Graziano bisognava raggiungerlo a Roma per la firma. Appuntamento fissato per le 13, con un particolare: Graziano aveva dimenticato il timbro, per il quale bisognava raggiungere la sede di Avellino entro le 19, che il Segretario lasciava senza 1′ di straordinario. E mentre io, Salvatore Mascoli, Roberto Di Bisceglie ed il mediatore Santamato, raggiungevamo il 5° piano, il segretario, stava per chiudere e andar via. Timbro sulla lista e corsa prima per Corato, per la firma del Presidente e poi per Bari, dove firmava Battaglia, smontante di guardia alle 23,30. Non era finita: ultima corsa per la posta centrale per la raccomandata in partenza entro le 24 (23,55), prima della meritata cena al ristorante Paolo di Bari.

Tante soddisfazioni, ma anche tante delusioni. Quali?
Gioia immensa, è stata la vittoria del campionato di Promozione il 6/5/84 a Triggiano, dopo 33 anni, in serie D.
Sempre targate maggio, la delusione del 31/5/2015, con la perdita dello spareggio playoff di accesso in Eccellenza, vs l’Unione Bisceglie, la sconfitta nei playout vs il Manduria (12/5/2013), che sancirono la retrocessione in Promozione dall’Eccellenza. Ma soprattutto a lasciare il segno è la sconfitta dell’1/5/88 ad Osimo, che avrebbe lanciato il Corato nella storia del professionismo e che invece decretò di fatto la fine del calcio in loco.

E poi il rapporto con Pinuccio Strippoli, deceduto a luglio 2015.
Una pugnalata al cuore riferitami da Felice Bruno (15/7/2015), mentre ero in spiaggia a Chieuti, li dove nel lontano 1990 comprammo entrambi una villetta, anche con Franco Capozza.
Eravamo molto diversi: io molto preciso, Pinuccio disponibile, pacato, tuttofare, ma sempre d’accordo, perché compatibili, come con Franco Capozza. Veri fratelli!

Un gran personaggio il nostro Dino, rispettato da tutti ed intoccabile quando si entra nella famosa “Zona Squeo”. Povero a chi capita nel suo raggio d’azione negli ultimi 10′ di gara: suole di scarpe che si consumano per i km percorsi, con tanto di figure tra le mani, con il rischio di essere stritolato nei momenti hard del match. Il tutto raccontato ai microfoni di Militello a “Striscia la Notizia” del 1° giorno di lockdown, per la gara vs il Gallipoli della settimana precedente (1/3/2020).

Ma se il suo beneamato Corato dovesse vincere, ecco il dolce rito atteso dai calciatori: caramelle a gogò per tutti. Questo è il Segretario Dino Squeo, come preferisce tifoso caliente.

“Sempre Forza Corato”.

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