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Una truffa passata anche da Corato – Ragazze rumene, si fingevano sordomute e chiedevano soldi per disabili. 

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Scheda esibita dalle ragazze per la truffaPotrebbe trattarsi delle stesse ragazze che diversi giorni fa si aggiravano per le vie del centro di Corato, esattamente in via Duomo e in piazza Di Vagno, che, fingendosi sordomute, chiedevano soldi ai passanti esibendo una cartellina con un documento che riportava l’intestazione di un fantomatico ente per disabili, tramite il quale si indicava una raccolta fondi per la costruzione di un centro per bambini poveri.

Una vera e propria truffa che, fortunatamente per le vittime ignare, è stata bloccata a Giovinazzo. Sì perché lì sabato sera, sul lungomare, le due ragazze hanno sbagliato bersaglio e sono incappate in un carabiniere fuori servizio che alla richiesta di denaro, insospettitosi, dopo essersi qualificato ha avviato gli accertamenti.

Le due rumene hanno tentato la fuga provando a disfarsi della documentazione ma senza successo perché sono state fermate da una pattuglia di militari in servizio nella zona, portate in caserma e identificate; erano in possesso di tre elenchi firmati da persone che avevano, in buona fede, donato i soldi per il fine benefico che le due promuovevano, la somma di 200 euro e altri effetti personali che sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre le ragazze sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Bari.

La segnalazione ci è giunta da una nostra cittadina, che dopo aver letto la notizia pubblicata dalle testate locali ha ricollegato l’episodio a quanto accaduto anche nella nostra città e che ha vissuto in prima persona.

“Anch’io – racconta – sono stata vittima di queste truffatrici, ma l’ho scoperto solo leggendo la notizia apparsa sui giornali on line. È accaduto parecchie sere quando fui avvicinata da una delle ragazze, nell’affollata piazza Di Vagno, che gesticolando mi chiese un’offerta indicandomi sulla cartellina che esibiva di leggere quello che c’era scritto; si trattava di una raccolta di fondi per costruire una struttura per disabili poveri. In buona fede le diedi una piccola offerta, ma scoprire oggi che si trattava di una truffatrice mi ha lasciato senza parole. Sarò stata ingenua io, ma lei fu molto credibile, quella sera. Nella confusione poi, forse, non si riesce a mettere a fuoco una situazione anomala e sicuramente sarà stata un’arma usata dalle due per mettere a segno questo brutto stratagemma. Per fortuna sono state fermate”

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