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Nota non richiesta a risposta di Corrado De Benedittis a Franco Cannillo

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A cura di Gaetano Bucci

Sarà stato per la canicola agostana, per la moina della festa di san Cataldo, per i refrain e i ritmi di Enzo Avitabile, intervallati forse da meditazioni heideggeriane, sta di fatto che al sindaco Corrado De Benedittis era passata di mente la lettera aperta a lui indirizzata da Franco Cannillo, avente ad oggetto il rilancio della economia locale in prospettiva dei fondi del PNRR. Dopo oltre due settimane, colla frescura settembrina e le insperate piogge, non solo si è ripreso e rinverdito l’agro coratino ma si è anche risvegliata la memoria del nostro caro sindaco sulle questioni sinteticamente sollevate dall’imprenditore della grande distribuzione e che si concludevano con un pressante invito all’Amministrazione «di sbrogliare la matassa della burocrazia» per poter accedere per tempo ed in modo adeguato ai fondi del PNRR.

Corrado De Benedittis, che da sempre usa il proprio profilo aperto di Facebook per comunicare coi propri cittadini, questa volta scrive una lettera al “Quotidiano del Sud” per rispondere a quella su Facebook di Franco Cannillo, mentre sul suo profilo Facebook scrive letteralmente: «Sul Quotidiano del Sud di oggi, che trovate in edicola, è pubblicata la mia risposta pubblica, alla lettera aperta, rivoltami lo scorso 23 agosto, dall’imprenditore Franco Cannillo». Praticamente siamo alle comiche o, per meglio dire, all’assurda inversione delle parti. Un personaggio pubblico e istituzionale (un sindaco) si serve di un mezzo a pagamento per rispondere ad un privato cittadino (un imprenditore) che aveva invece scelto la più larga e democratica agorà oggi esistente, ovvero Facebook. Insomma, allo sgarbo del ritardo anche la beffa di un mezzo piuttosto “esclusivo”.

Ma andiamo oltre i tempi e i luoghi, e guardiamo la sostanza. La risposta di De Benedittis va ben oltre i temi e le urgenze politico-amministrative poste da Cannillo. Essa si configura come una sorta di teoresi della superiorità della sfera politica su quella economica, e questo può anche essere condivisibile. Ma poi si dilunga su elementi apodittici e in gran parte non veritieri sulle capacità operative e amministrative dei “giovani sindaci” e sue in particolare. Ecco qualche passaggio: «La Città Metropolitana di Bari… solo nel suo insieme, può sperare di cogliere le opportunità del PNRR. È per questo, infatti, che la nuova generazione di Sindaci, di cui mi onoro di far parte, sta costruendo una governance condivisa» e più avanti: «Corato, oggi, esprime una leadership politica forte, completamente rinnovata e indipendente, uscita da un chiaro risultato elettorale, a cui si guarda con interesse da più parti». Tradotto, significa che il nostro Corrado De Benedittis dice a Franco Cannillo due cose: la prima è che i giovani sindaci, solo perché giovani, sono migliori dei vecchi, rincoglioniti solo perché “troppo maturi”, la seconda è che lui stesso, in quanto “forte leader”, esprime una Corato completamente rinnovata. Evviva la modestia!

Non solo, ribaltando quanto asserito da Cannillo sulla superiorità economico-imprenditoriale di Corato in ambito provinciale e regionale, cosa verissima, De Benedittis afferma: «E con determinazione stiamo riposizionando la nostra Città di Corato nei contesti più vasti, con voce, stile e metodi completamente rinnovati e liberi da vecchie logiche». Ma davvero si possono asserire queste castronerie a fronte di una plateale mancata considerazione della nostra Città, sia in ambito di Città Metropolitana che in ambito regionale? Il lavoro è tutto da fare, perché molto si è perso proprio negli ultimi cinque anni, compreso l’ultimo con la nuova Amministrazione.

Stupefacente è il successivo passaggio della lettera di De Benedittis in cui, da una parte si intercetta «la volontà di intraprendere un percorso corale», dall’altra si scrive: «Gli imprenditori, d’altro canto, sanno bene come alla sfida del rinnovamento non ci si possa sottrarre e come essa passi attraverso un autentico ricambio generazionale, propenso a sperimentare nuovi percorsi e possibilità». Tradotto, significa che Corrado De Benedittis dice elegantemente a Franco Cannillo, vecchio imprenditore: “Fatti da parte, ché non è con te che dobbiamo parlare ed operare”.

Tornando al PNRR, De Benedittis scrive che esso «dev’essere per Corato il momento giusto per aprire una entusiasmante stagione della progettazione, che ridisegni il volto della città, nella direzione della transizione ecologica e del rafforzamento della cultura dei diritti individuali e collettivi». Dunque egli in pratica dice un secco no all’offerta di Cannillo di un supporto anche gratuito alla fase di progettazione ed afferma che le risorse eventualmente disponibili saranno destinate ad una transizione ecologica tutta da definire e quantificare, e a sostenere i diritti.

Non diciamo fesserie. Forse i quattrini servono per supportare la cosiddetta l’economia sostenibile o “green economy”, ma non è il Comune che dispone di tali risorse e non può promettere ciò che non avrà. Mentre per quanto riguarda i diritti, e aggiungo anche i doveri, non abbiamo bisogno di nessun PNRR per affermarli o riaffermarli, ma solo di educazione civile ed istruzione. E anche per questo le risorse non passano granché tramite il Comune.

Infine, Corrado De Benedittis invoca gli “Stati generali”. Sì, è vero. Della convocazione degli Stati generali Corato avrebbe bisogno. Con una particolarità, però, che le Istituzioni siano solo il “luogo della sintesi”, ma non i “soli soggetti della sintesi”. Quando verranno convocati sarà, comunque, sempre troppo tardi.

 

Corato, 06 settembre 2021

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1 commento

  1. Boh…. Ma di che state parlando? Pochissimi o nessuno vi capisce. Io non vi capisco. Sarò stupido, ma non ho tempo per scervellarmi a decifrare l’andata e il ritorno. Parlate di cose concrete, di fatti (bene o male) e di cose da concrete da fare, o da non fare come in passato è stato fatto (cosa?) .
    Le chiacchiere stanno e staranno sempre a zero.
    Da tutte le parti.

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