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Questo e quello per me pari sono! D’allora nulla è cambiato

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A cura di Nino Leone

Correva l’anno 2010 e, in occasione delle elezione del Presidente della Giunta Regionale e del Consiglio della Regione Puglia, il caro amico rag. Nino Leone, purtroppo venuto a mancare circa due anni fa, esprimeva le sue riflessioni sui molteplici aspetti della Politica.

Con piacere lo portiamo all’attenzione dei lettori perché è di estrema attualità tanto da dirsi: “O il caro Nino è stato lungimirante nella sua ottica, o la Politica per quanto faccia sforzi verso il cambiamento, è ancora troppo ancorata a vecchi sistemi, oppure entrambe le ipotesi”.

Buona lettura con un saluto all’autore, persona speciale.

 

Evviva!  Finalmente ci siamo! Si torna alle urne.

Era da tanto e ne sentivamo proprio il bisogno.

Infatti, per soddisfare questo (incessante) bisogno di apporre  una croce su una scheda quasi simile al vecchio gioco “dell’oca” e nella imminenza della prossima campagna elettorale, desidero sottoporre all’attenzione di quanti vorranno dedicare un po’ del  proprio tempo alla presente, alcune riflessioni in merito agli ultimi (e non solo) episodi a cui ci stanno forzatamente facendo assistere.

Episodi apparentemente senza significati specifici ma legati per molti aspetti alla POLITICA in generale che, sono certo, hanno già prodotto nei cittadini prima e nei politici (sic???) poi, dei seri dubbi sulla credibilità della medesima a livello nazionale, regionale, provinciale e locale.

Senza  alcuna  pretesa, queste riflessioni tendono se possibile (e non so se ci riuscirò) a dare un modesto contributo per tentare di riprendere quella dignità perduta (forse anche per loro colpa)  ai cittadini prima, quindi ai partiti nelle persone che li rappresentano ed infine alle Istituzioni nelle loro varie espressioni; e mi spiego. Da un po’ di anni a questa parte, mi sono ritrovato impegnato ad osservare e quindi a fare una seria verifica nei rapporti fra gli stessi cittadini ma, soprattutto nei rapporti fra cittadini-elettori e l’eletto.

Ebbene (e non credo di scoprire l’acqua calda devo constatare con profonda amarezza che, detta verifica peraltro ancora in corso  esco personalmente DELUSO, INDIGNATO e soprattutto PREOCCUPATO e con me credo, tanti cittadini (fatti salvi si capisce i soliti opportunisti, trasformisti e quant’altro) dal modo assolutamente ed indiscutibilmente visibile  con cui vengono difesi o meglio OFFESI TRASCURATI ed ANNULLATI i più elementari diritti della maggior parte degli stessi.

DELUSO perché nel registrare gli avvenimenti così come si manifestano  e si sviluppano devo rilevare che la maggior parte di coloro a cui è stato dato il nostro consenso (a prescindere dal colore politico) non è assolutamente in grado (o meglio, non vuole) di svolgere il proprio ruolo inteso come tutela di interessi generali.

INDIGNATO perché si cerca di tenere sempre alta la filosofia del clientelismo che era ed è ancora oggi soprattutto, intesa come base di consenso e di ricatto passando ora più che mai attraverso la cultura della menzogna, dell’ipocrisia e quant’altro…

PREOCCUPATO perché  tutto questo delinea un muto consenso verso molte situazioni e per questo non ritengo si debba parlare di “assuefazione” ma semplicemente di “rinuncia” a combattere,   per poter vedere affermati i propri diritti/doveri in relazione alla società in cui viviamo.

Il tutto mi porta a pensare legittimamente che è stata dolosamente ed artatamente creata, dagli “addetti ai lavori”, una situazione apparentemente incomprensibile ma già di per sé profondamente incancrenita e dalla quale solo alcuni ne traggono frutti e profitti.

Questo modo di operare però, e ne sono convinto, va soprattutto a discapito della politica in generale e dei partiti, in particolare, probabilmente per la commistione che li accomuna: resta il fatto che tale politica in modo evidente, costante, graduale ed  inesorabile sta perdendo (se non l’ha già persa) la fiducia ed il sostegno dei cittadini.

Di fronte a tutto questo, mi si ribella la mia coscienza di cittadino in quanto, anch’io  purtroppo, ho contribuito a creare questa situazione (non so se in modo inconsapevole) poiché le azioni politiche messe in atto e tutto ciò che ne consegue, grazie all’esercizio del vostro, del nostro, del mio diritto al voto, altro non ha prodotto che la legittimazione di scelte già fatte o ancora da farsi, dettate però, solo da interessi più o meno clientelari o più o meno finalizzate al mantenimento di posizioni raggiunte.

Ho cercato in tutti i modi di convincermi che il mio modo di pensare fosse sbagliato ma devo purtroppo rimarcare il concetto che in una “ITALIA” ormai abituata quasi da sempre a legittimare più l’arbitrio che la giustizia, più la prepotenza che la  ragionevolezza, più l’opportunismo personale che il diritto tutelato; è maturata in me, e credo in tanti altri, la consapevolezza che è difficile lottare:

-contro le mafiose degenerazioni politiche, sindacali, confederali etc;

– contro la “volontaria” inefficienza delle Istituzioni pur di alimentare le clientele e quindi le Basi di consenso e di ricatto;

-contro la sempre maggior dilagante corruzione;

-contro la “volontaria” confusione fra Stato, Regioni, Province, Enti Locali; e soprattutto contro la rinuncia consapevole ai più elementari principi etici e morali enfatizzando il caro, vecchio e chissà quanto mai efficace ed attuale machiavellismo.

Allora cari cittadini io vi chiedo e mi chiedo: “a cosa è servito il vostro ed il mio voto”?

Può sembrare demagogico ma la riposta per quanto mi riguarda è molto semplice: il mio voto (e credo anche il vostro) è servito e servirà anche questa volta purtroppo, a legittimare la gente ormai quasi tutta in malafede.

Abituata ormai inesorabilmente all’intrallazzo, al clientelismo, alla corruzione e, quel che è peggio, all’aver fatto di tutto questo, un sistema di vita avallato, consacrato e legittimato dai partiti, dai sindacati, dalle confederazioni e quant’altro.

 ALLA FACCIA DELLO STATO DI DIRITTO! 

Queste  sono le mie riflessioni.

Le affido alla vostra intelligenza.

Per quanto mi riguarda, la Politica è una cosa!

La dignità, l’etica, la coerenza e la morale di ognuno di noi, rosso o verde o giallo che sia, sono tutt’altra cosa.

Comunque, ci si deve rendere conto che senza morale, etica e dignità non si potrà mai esprimere una grande “Politica” e di conseguenza la nostra non potrà mai essere una grande Nazione.

E come  diceva qualcuno:  “Meditiamo gente!   Meditiamo“.

 

 

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