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Fondazione Vincenzo Casillo: il riscatto di Ali’ Ehsani – Le storie vissute hanno tutta la potenza della verità

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Di Grazia Petta

Ascoltare alcune storie è quasi un privilegio, una grande opportunità che però si può cogliere solo scardinandosi dal colore della pelle e, soprattutto, dai pregiudizi.

Non c’è tempo per preclusioni perché è un peccato sprecarlo in questo!

La storia di Alì, nato a Kabul, ha tutta la potenza della verità e Cardenia Casillo con la Fondazione Vincenzo Casillo,in collaborazione con ConfabularEventi,, qualche giorno fa ha colto l’occasione di riospitare presso la Sala Conferenze Casillo Group lo scrittore afgano Alì Ehsani per la presentazione del suo secondo libro “I ragazzi hanno grandi sogni”, Ed. Feltrinelli.

Moderatrice dell’evento, la responsabile della comunicazione Marilù Ardillo

La Fondazione – come annuncia Cardenia Casillo durante l’incontro – si occupa primariamente di istruzione e formazione della persona in tutte le fasi della sua vita con particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi ed è proprio per questo che si pregia di sostenere il progetto Confabulare.

Il progetto Confabulare – spiega Nicola Catalano promotore dell’iniziativa – nasce con l’obbiettivo di incentivare alla lettura le giovanissime generazioni creando negli incontri, un momento di condivisione e crescita della persona attraverso la stessa, aprendo spazi di riflessione e confronto con gli altri.

E in questa occasione ci ha pensato Alì con la sua storia, un eroe che, poco più che bambino, è partito dall’Afghanistan per raggiungere l’Europa affrontando un lungo e dolorosissimo viaggio durato cinque anni, tra ferocia e solitudine, in cui perde i suoi più grandi riferimenti: padre, madre e fratello a cui era molto legato.

Dalla Grecia è riuscito ad arrivare a Roma rimanendo aggrappato sotto un camion per ore.

Oggi ha una laurea in giurisprudenza e un master in Legislazione europea.

Alì conosce bene il dolore della separazione, dell’abbandono e la paura della solitudine ma nel tempo trasforma il tutto con coraggio in qualcosa di costruttivo, una risorsa per se stesso e per gli altri.

Una cosa nella vita l’ho imparata: che niente è uguale. Non è uguale studiare o non studiare, rubare o non rubare. E anche se uno è partito indietro come me, non è scritto da nessuna parte che debba arrivare ultimo”.

L’idea dei suoi libri nasce dalla voglia di raccontare a chi, fortunatamente non conosce la guerra, le difficoltà di chi scappa perché – come dice Alì – sopravvivere fisicamente è facile ma sopravvivere moralmente è difficile.

Mio fratello mi diceva di non preoccuparmi perché una volta arrivati in Europa tutto sarebbe stato facile.

Quante volte ho pensato alle sue parole le prime notti che dormivo per strada!

Non era purtroppo come lui diceva ma ho imparato a stringere i denti, a non mollare e ad andare avanti iniziando così la mia vera storia.

La paura è il sentimento che più di altri ha accompagnato Alì da ragazzo, quel foglio di via che poteva arrivare in qualsiasi momento, imparando a convivere con l’impossibilità di poter scegliere per la propria vita – ogni volta che dal centro di accoglienza ci portavano al tribunale civile il terrore mi assaliva perché dentro quella stanza un giudice doveva decidere se farmi rimanere in Italia oppure no.

Alì però intuisce che il tempo non va sprecato e nell’attesa della sua sorte studia, studia – mio padre mi diceva sempre che se non hai la cultura sei un uomo cieco – vuole a tutti costi realizzare i suoi sogni e quelli dei suoi genitori, le sue speranze di una vita dignitosa.

E non aveva tutti i torti Alì perché come lui stesso racconta – qualche settimana fa in quel Tribunale sono tornato in giacca e cravatta per un tirocinio e nel corridoio ho incontrato altri stranieri a cui ho sentito di dire di non perdere mai la speranza.

 

Prendersi cura di qualcuno è sempre una vittoria, chi si è preso cura di me ha vinto e, oggi, voglio vincere io prendendomi cura di qualcun altro.

Da Alì è incredibile come arrivino solo messaggi positivi quasi ad annullare la sua triste storia, parla di speranza, di sogni, di coraggio e di bellezza – mi concentro solo sulle cose belle, cerco di pensare a cose belle, la difficoltà non sta nell’andare avanti ma nel non mollare perché se non molli sei destinato ad arrivare in cima. La mia vita è come essere su un ring, combatto ogni giorno per non perdere.

 

Per realizzare i tuoi sogni devi essere un leone affamato  – afferma Alì.

 

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